venerdì 3 maggio 2013

Sempre pronti alle emozioni con Oscar Wilde


“Alle anime superficiali occorrono degli anni per liberarsi di un’emozione. L’uomo padrone di sé pone fine a un dolore con la stessa facilità con la quale improvvisa una gioia”.
L’affascinante genio di Oscar Wilde è imbarazzante talvolta.
E’ quasi faticoso ammettere la velocità delle emozioni, pensare alla sofferenza come stato effimero è un po’ una banalizzazione del dramma. Eppure non è cinismo ma realismo, quello di Wilde.
Non è solo umano che tutto passi, che i sensi siano sollecitati da tormenti e da gioie a ciclo continuo, che non ci sia orrore o meraviglia che non lasci posto a nuovi orrori e nuove meraviglie.
E’ questione di sensi. Se restassimo attaccati a un’emozione non riusciremmo a vivere. Che poi la vita è tutto, noi ci stiamo dentro come granelli di sabbia, a prendere acqua, vento e sole.
D’altra parte al più bel libro che abbiamo letto si aggiunge sempre il più bel libro che dobbiamo ancora leggere.
Niente è assoluto. Neanche quello che siamo, forse.
Oscar Wilde lo sapeva.

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